Cosa Facciamo

Prima di tutto ci piace raccontare e condividere storie attorno
al fuoco. Partiamo sempre da una ricetta, da un impasto, da
pochi semplici ingredienti. Quello che sforniamo è un
momento di condivisione, di incontro, di conoscenza. Quante
storie si intrecciano nel tempo di una pizza!…nel trovare il
giusto equilibrio tra le farine, nel mettere le mani in pasta,
fino ad arrivare a mangiare qualcosa insieme!
In questi primi anni ci siamo lanciati nella preparazione di cibi
mai assaggiati prima: abbiamo cotto il pane del Madagascar,
provato la ricetta del Tapalapa, infornato magnifiche pagnotte
con la comunità marocchina. Nel fare questo abbiamo parlato
di diritto al cibo, di educazione alimentare, capendo quanto
sia potente il gesto di prepararsi il proprio cibo.

In questa relazione con gli altri c’è anche il desiderio di
indagare il rapporto tra centro e periferie. Nelle nostre
strade, nei quartieri, c’è grande bisogno di voci familiari.
Quelle voci che si sentono in un pranzo con gli amici,
sostenute dal valore sociale del mangiare insieme. Nascono
così il forno collettivo, il pranzo della domenica, i laboratori
realizzati con altre associazioni di Villa Ester: la casa del
quartiere, in Oltretorrente, che è un po’ anche la nostra casa.

In questi anni abbiamo attraversato “Le vie del grano” per
scoprire che la nostra città ha bisogno di ritrovare la propria
relazione con la campagna che la circonda. Serve ripensare
gli spazi dell’urbanità; dare voce a chi ogni giorno continua
ancora a calpestare la terra senza lasciare impronte
indelebili; ritrovare quel punto di contatto tra chi consuma il
cibo e chi lo produce; riscoprire gli orti urbani, le aziende
agricole, le nuove forme di turismo sostenibile.
Abbiamo raccolto notizie, immagini, sensazioni, idee,
progetti, voci. Tante voci. Alcune più simili a sussurri, che
continuano a risuonare nelle nostre orecchie e a cui
continueremo a daremo forma, sapore e consistenza.
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